sabato 13 dicembre 2008

Fiera del libro di Torino

Anche al presidente Napolitano qualcuno ha consigliato di non andare alla fiera del libro di Torino. E’ noto che nei giorni cruciali l’area fieristica sarà accerchiata da forze ostili che vogliono boicottare Israele. Che fare? Si potrebbe approntare una pacchetto-sicurezza per i cittadini che vogliono visitare la fiera del libro. A questi può consigliare di entrare nel recinto della fiera discretamente, alla spicciolata e indossando abiti a colori non vivaci per non dare nell’occhio. Ai visitatori di origine ebraica può raccomandare di evitare un abbigliamento e comportamenti che possa tradire la loro etnia. All’interno della fiera l'illuminazione potrebbe essere dimezzata, oppure si potrebbe ordinare al pubblico di parlare sottovoce, come in un sommergibile che teme i sonar del nemico. Il presidente Napolitano potrebbe essere infiltrato oltre le linee nemiche e introdotto in incognito
nell’edificio della fiera grazie ad una delicata operazione delle forze rimaste fedeli allo stato di diritto. In caso di hold-up o attacco suicida si potrebbe
predisporre un piano di evacuazione con teste di cuoio istruite dal Mossad e completo di ponte aereo in stile raid di Entebbe. La gloria di quei giorni!
Purtroppo è altrettanto chiaro che in tal modo l'evento culturale si ridurrà ad una specie di iniziazione segreta massonica, o di riunione alla carbonara. D’altra parte che si può fare? là fuori ci sono quelli con i fiammiferi, che potrebbe mettere mano a lanciafiamme e bruciare non solo le bandiere, ma anche i libri della fiera. Una riedizione di Farenheit 54. Intanto Pannella ha iniziato un digiuno per protestare contro l’interdizione alla vendita di fiammiferi valida per i tabaccai siti in zona fiera.

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