sabato 13 dicembre 2008

Chi vincerà le elezioni?

siamo in trepidante attesa di sapere quale sarà il risultato delle elezioni. La nostra politica è così astrusa che qualunque pasticcio di governo ne esca fuori, sarà difficile poi capirlo e accettarlo con la sola forza della ragione. Prepariamoci quindi non tanto a capire, quanto ad accettare ciò che incombe su di noi non con la ragione, ma con un puro atto di fede. Questo potrebbe rappresentare un capovolgimento di valori acquisiti ormai da un secolo, cioè il rapporto tra fede e ragione, tra stato e chiesa. Rinunciare alla ragione/stato sarà un po’ come andare a ritappare la breccia di porta Pia, a fare dei Patti Lateranensi carta da WC, perfino a smentire il profeta quando diceva date a Cesare ciò che è di Cesare... perchè ora a Cesare verrà tolto tutto! Il nostro laicismo è finito, l’illuminismo si è spento (con quello che costa la bolletta), ora solo Blaise Pascal e S. Agostino potranno illuminarci la via nel tunnel che ci attende. Anche Sören Kirkegaard è sceso in campo, ci dice che l’angoscia è benefica se ci spinge al salto definitivo nell'irrazionale. Una volta eletto in nuovo presidente del consiglio, chiunque egli sia, dovremo smettere di criticarlo, anche se ovviamente rinnegherà le promesse elettorali, se non ripulirà il paese, anche se farà della costituzione carta da riciclo. Dato che la realtà/ragione va abolita, dovremo solo avere fede in lui.

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